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  • Immagine del redattoreAngelo Marinoni

Un'idea per Alessandria: linea veloce tipo Bus Rapid Transit da Alessandria a Spinetta Marengo

Idee immediatamente attuabili e le prospettive: dal BRT alla tranvia


La Città di Alessandria è costituita da un nucleo urbano compatto e una periferia molto estesa e a bassa antropizzazione, tolta la frazione Spinetta Marengo che è di per sé una cittadina, separata da 2.5 km di campagna dal capoluogo di cui costituisce a tutti gli effetti popoloso quartiere.

Da sempre è stata collegata con un servizio di trasporto pubblico di tipo urbano ed è dotata di stazione ferroviaria posta sulla rete fondamentale della Alessandria – Piacenza. La stazione è servita dai regionali Alessandria – Voghera che sviluppano un servizio a cadenzamento orario imperfetto sul nodo 30 di Alessandria a servizio della direttrice Torino – Genova, Alessandria – Novara, Alessandria – Savona e Alessandria – Casale Monferrato.

Risulterebbe ottimale e piuttosto semplice una integrazione tariffaria di tipo urbano fra le varie modalità di trasporto su quella tratta, ma non è mai stata nemmeno tentato, anzi i livelli di bigliettazione sono addirittura tre: il biglietto urbano di Alessandria, il biglietto extraurbano del tpl provinciale e il biglietto ferroviario: sostanzialmente una triplicazione di servizio con una offerta potenziale ridotta a un terzo rispetto alla spesa del gestore dell’offerta complessiva.

Essendo ogni sistema di trasporto pubblico a sè attrae la “sua” quota di utenza quindi vanificando la triplicazione di servizio che, invece sarebbe molto utile per decongestionare una arteria già a quattro corsie fra Marengo e il nucleo urbano che riversa sulla città una quantità di mobilità insostenibile facilmente convertibile alla sostenibilità ordinando una offerta complessiva disordinata, ma abbondante.

Sulla relazione Alessandria – Spinetta Marengo si è parlato di due investimenti milionari che presi singolarmente non otterebbero i risultati minimi che ci si aspettano dalla dimensione dell'investimento: il primo è una pista ciclabile fra la città e la frazione i cui costi di realizzo sono quelli di una strada con relativi oneri di manutenzione dalla fruibilità limitata se non implementata con un'altra vezione, oltre a essere stretta fra una strada ad alto traffico e una campagna assolata d’estate e fredda ed esposta d’inverno, il secondo un altro ponte stradale sul fiume Bormida che, funzionale alla sola vezione stradale, non farebbe altro che aumentare la domanda di mobilità insostenibile, aumentando il traffico su arterie ora secondarie portando traffico anche in aree ora residenziali.

Entrambe le opzioni divengono invece particolarmente interessanti se associate ad un servizio di trasporto pubblico efficace ed efficiente, quindi la pista ciclabile associata ad un sistema di trasporto pubblico a via guidata o a scorrimento veloce riservato è chiaramente una soluzione ideale, alla quale può essere associata la realizzazione di un ponte con adeguato spazio protetto riservato a mezzo pubblico, bici e pedoni.

La pista ciclabile risulterebbe fruibile per sezioni se il veicolo di trasporto pubblico impiegato ne prevedesse il trasporto, in caso contrario risulterebbe comunque un costo marginale nella progettazione e nella manutenzione dell’infrastruttura complessiva rendendola quindi sostenibile sotto tutti i profili anche se non particolarmente frequentata nella sua interezza tutto l’anno.

L’analisi, seppure di massima, che segue vuole proporre una soluzione di medio-lungo periodo per l’asse urbano Spinetta – Alessandria e per la minimizzazione del traffico urbano incentivando l’uso della tangenziale per i veicoli privati in transito e rendendo appetibile il trasporto pubblico per gli alessandrini e per chi ha Alessandria come destinazione.

La situazione attuale è caratterizzata, come si è già accennato citando il sistema tariffario, da una offerta tripla non coordinata nè dal punto di vista tariffario nè dal punto di vista orariale.

Il servizio urbano è caratterizzato da una linea dedicata, la 5, con una frequenza di 30 minuti dalle 06.20 alle 21:20 nei feriali e 60 minuti con pausa a metà giornata nei festivi e dalle 11 coppie della linea frazionale 13 a servizio di altri paesi della Fraschetta, la zona il cui centro principale è Spinetta che si colloca fra la Bormida e il confine con Tortona e Bosco Marengo.

Il Servizio extraurbano è caratterizzata da una serie di corse non cadenzate provenienti dal tortonese e dal novese, mentre il servizio ferroviario è rappresentato dal cadenzamento orario imperfetto della Alessandria - Voghera, biorario nei festivi.

Un quadro sinottico dell'offerta rivela che la potenzialità del servizio è ampia se questo venisse ordinato dal punto di vista orariale e tariffario, quindi con un investimento minimo dettato dalle compensazioni fra vettori.

L'ipotesi di un servizio ad alta capacità a corsia protetta eventualmente a via guidata potrebbe rispondere agevolmente alla domanda di mobilità ora risolta per lo più per via insostenibile, assorbendo buona parte del pendolarismo punto-punto Alessandria - Spinetta e intercettando significativa parte dei flussi avente destinazione Alessandria, specialmente se si connettesse o direttamente il casello autostradale o dal casello autostradale si arrivasse agevolmente a un parcheggio servito dalla tranvia o dal BRT: punto di interscambio auto/bus potrebbe essere l'area Cimitero di Spinetta in grado di ospitare senza ulteriore consumo di suolo un adeguato parcheggio e peraltro vicino al polo museale che potrebbe avere appetibilità maggiore se diventasse contemporaneamente comodo alla città e quindi alla stazione ferroviaria e all'autostrada.

Fondamentale sarebbe, nell'opzione BRT, che i veicoli preferibilmente da 18 metri, avessero modo di trasportare biciclette: sotto questo profilo la tranvia è la soluzione migliore, ma esistono soluzioni anche per il trasporto bici sugli autobus se opportunamente allestiti, è per esempio consentito a Berlino, mentre molte città nel mondo (Chicago, Taipei, Ferrara per citarne alcune) lo consentono attraverso particolari accessori esterni.

La soluzione tranviaria risponde sicuramente meglio a tutte le caratteristiche dell'intermodalità, ma ha un costo di realizzo superiore, ovviamente, superiore rispetto a una Bus Rapid Transit o rispetto al caso in esame che si riconduce a un percorso privilegiato tramite corsia protetta, realizzazione di fermate attrezzate e onda verde in ambito urbano laddove possibile e in corsia riservata e esterna alla carreggiata stradale SS10 in modo da garantire l'assenza di perturbazioni. L'infrastruttura dedicata dovrebbe essere parallela alla pista ciclabile e separata da questa da un marciapiede.

Per fermata attrezzata si intende una fermata accessibile a diversamente abili, protetta dal traffico veicolare e dalle intemperie, dotata di punto informativo.

In figura 1 la configurazione di fermata secondo le linee guida cantonali del Canton Ticino.


In figura 2 l'ipotesi del percorso nuova linea 5 in condizioni di BRT per quanto possibile ovvero creando corsia ad hoc su SR10 con fermate attrezzate e su percorso protetto nel capoluogo per quanto possibile e comunque affiancato a pista ciclabile dove non esiste e associato dove esiste (interscambio nelle fermate).



Affinchè il servizio sia appetibile e performante occorre ipotizzare una frequenza di 15 minuti nei feriali invernali e di 20 minuti nei feriali festivi, mantenendo i 30 minuti nei festivi: il sostanziale raddoppio del servizio può essere finanziato da una razionalizzazione delle linee parallele che diventerebbero di adduzione e dalla modifica dei percorsi in sovrapposizione non necessaria.

La prima modifica è la trasformazione delle linee che operano in Fraschetta in navetta su Spinetta Marengo FS in modo da ridurre significativamente l'impegno dell'esercizio e contemporaneamente ottenere un servizio che con l'interscambio offre via ferrovia o via bus 5 collegamento a quasi tutte le destinazioni urbane. In questo senso anche alcune linee del tpl possono essere nel percorso urbane accorpate offrendo nel percorso Spinetta - Alessandria la frequenza della linea 5 rinnovata e velocizzata grazie al percorso protetto che non può definirsi BRT in senso stretto, ma a cui si ispira.

Allo stesso modo vanno rivisti i percorsi:

  • della linea 3 che, accorciato e a parità di frequenza, potrebbe perdere un turno macchina da destinare alla nuova 5

  • delle linee 13 e 13A che limitano il percorso a Spinetta RFI


A titolo esemplificativo, anche del metodo in figura 3 vengono descritte le modifiche della linea 3 e del percorso urbano della linea 5.


Attestando la linea 13 13A che proviene da San Giuliano e Rivalta Scrivia a Spinetta RFI si ottiene un risparmio significativo equivalente a un turno uomo (circa sei ore/giorno) reinvestibile in un potenziamento del servizio come compensazione della rottura di carico.

In ambito urbano la via Marengo, prima arteria di accesso dalla sr10 al centro cittadino potrebbe essere adeguatamente servita dalla linea B che ha un lungo percorso urbano che una volta razionalizzato ha ampi margini di efficacia, tale razionalizzazione potrebbe essere lo spunto per avviare una ristrutturazione della rete urbana che allo stato ha ancora margini di miglioramento a parità di risorse investite.

Questo breve contributo si conclude con una ipotesi di ampio respiro realizzabile in concomitanza con un nuovo ponte sulla Bormida su un percorso parzialmente nuovo sul quale il BRT o meglio una tranvia diventa una opzione.

Una delle opzioni di attraversamento consente due interscambi interessanti sulla tangenziale e consentirebbe di connettere direttamente Spinetta alla stazione centrale di Alessandria attraverso il quartiere Pista.

Il provvedimento non deve essere inteso solamente come connessione stradale, ma primariamente come connessione di trasporto pubblico e come percorso ciclabile e protetto.

In figura 4 il percorso alternativo con il nuovo possibile attraversamento della Bormida, sfruttamento dello svincolo Panorama, Corso Romita, fermata alla stazione centrale passante e capolinea presso l'ospedale civile con anello di ritorno realizzabile all'Ospedale infantile o addirittura al Cimitero (anello di ritorno della linea 3) limitando la stessa linea 3 a Piazza Matteotti e mantenendo inalterate le risorse.





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